Lamezia Terme, 01 luglio 2010 - Scoperta una mega discarica lungo il fiume Gaccia ove erano state interrate ed occultate tonnellate di spazzatura e rifiuti speciali di ogni genere sotto terrapieni durante lavori di consolidamento dell’alveo. Sequestrati dai Carabinieri oltre 4 Km di argini. Perquisiti i locali dell’Ufficio Tecnico del Comune di Pianopoli (CZ) nonché abitazioni e studi professionali dei progettisti e direttori dei lavori. Notificati cinque avvisi di garanzia a professionisti e titolari d’imprese edili. I Carabinieri della Compagnia di Lamezia Terme congiuntamente ai militari del Nucleo Operativo Ecologico di Catanzaro con il supporto del Nucleo Elicotteri di Vibo Valentia, hanno sottoposto a sequestro un’area della lunghezza di oltre 4 Km costeggiante il fiume Gaccia che dai monti presilani, dopo aver attraversato anche la piana di Lamezia Terme venendo utilizzato per l’irrigazione, sfocia nel Golfo di Sant’Eufemia, dove a 200 m di profondità è stato di recente scoperto il “corallo nero”. Il provvedimento di sequestro è stato emesso dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme che ha concordato con quanto raccolto dai militari dell’Arma nel corso delle attività d’indagine. Le investigazioni hanno avuto inizio nel mese di febbraio scorso, quando, le abbondanti precipitazioni piovose che hanno caratterizzato la passata stagione invernale, dopo aver causato l’ingrossamento, e spesso anche l’esondazione di vari corsi d’acqua, hanno provocato, nel caso del fiume Gaccia, l’erosione dei suoi argini, portando alla luce, per un tratto di oltre 4 Km, stratificazioni di spazzatura e rifiuti ferrosi e speciali, tra i quali anche eternit. Gli accertamenti svolti dai militari, anche grazie a numerose perlustrazioni aeree effettuate a bordo degli elicotteri del Nucleo Elicotteri di Vibo Valentia hanno subito consentito di ricostruire quanto era avvenuto. Le indagini, infatti, hanno portato alla scoperta che gli argini era stati utilizzati quale deposito incontrollato e non autorizzato di rifiuti solidi urbani e speciali, tra i quali materiale ferroso di vario genere, componenti di elettrodomestici, di autovetture, di batterie esauste ed anche eternit. Una mega discarica abusiva in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico-ambientale, operativa per svariati anni ed all’improvviso sparita sotto tonnellate di terra nel corso di lavori pubblici. Infatti, nel 2008, il Comune di Pianopoli delibera i lavori per il risanamento ed il consolidamento degli argini. Detti lavori vengono appaltati ad una ditta di Rosarno e materialmente eseguiti da una ditta di Pianopoli, attraverso un sub-appalto successivamente accertato essere irregolare. Detti lavori, tuttavia, anziché diretti a bonificare l’area sono serviti ad occultare la pre-esistente discarica, ampliandola e continuando a gestirla, il tutto posto in essere su area sottoposta a vincolo paesaggistico – ambientale, ed in assenza di qualsivoglia autorizzazione. Un danno all’ambiente ed alla salute pubblica che solo il tempo e gli esperti potranno quantificare. Le acque del fiume Gaccia, infatti, vengono utilizzate per l’irrigazione delle colture della Piana di Lamezia Terme, oltre a sfociare successivamente nel Golfo di Sant’Eufemia ove una recente ricerca scientifica ha scoperto la presenza a 200 m di profondità del “corallo nero”. Sconosciuti, ancora, i danni per le falde acquifere, che avrà potutot cagionare il percolato derivante dai reflui dei rifiuti sotterrati.
Nel corso dell’operazione che ha portato al sequestro dell’area sono stati notificati cinque avvisi di garanzia ai soggetti che a vario titolo hanno avuto parte nella vicenda. Per loro le accuse sono di concorso in gestione non autorizzata di discarica e smaltimento illecito di rifiuti speciali su area sottoposta a vincolo paesaggistico – ambientale, danneggiamento degli argini del fiume, disastro doloso e deturpamento di bellezze naturali. Inoltre sono state eseguite perquisizioni domiciliari e dei rispettivi studi professionali dei progettisti e direttori dei lavori, nonché i locali dell’Ufficio Tecnico del Comune di Pianopoli.
Ma la deturpazione del fiume Gaccia non è stata solo questa. Infatti, il 17 giugno u.s., sempre i Carabinieri di Lamezia Terme hanno proceduto al sequestro di un terrapieno di circa 650 mq realizzato lungo gli argini del torrente per ampliare un piazzale di una ditta specializzata nel trattamento di rifiuti speciali ferrosi. Detti lavori di ampliamento, realizzati senza autorizzazione su suolo demaniale e sottoposto a vincolo, e sempre dalla medesima ditta di Pianopoli che aveva effettuato i lavori di consolidamento degli argini del fiume, hanno alterato, ristretto e deviato l’alveo del fiume. Gli effetti e le conseguenze devastanti di detti lavori, si sono manifestati nel mese di marzo u.s., quando, sempre a seguito delle abbondanti precipitazioni e dell’ingrossamento dei fiumi, la furia delle acque anziché sfogare naturalmente, si è scontrata con il terrapieno, provocando l’erosione e frane reiterate di una strada, lasciando isolati in più occasioni diversi abitanti del luogo, ed in un caso il crollo di parte di un’abitazione, durante la quale, fortunatamente nessuna persona rimaneva ferita. Nel corso dell’operazione di sequestro i militari hanno notificato due avvisi di garanzia al proprietario della ditta di smaltimento dei rifiuti e della ditta esecutrice dei lavori.
Nel corso dell’operazione che ha portato al sequestro dell’area sono stati notificati cinque avvisi di garanzia ai soggetti che a vario titolo hanno avuto parte nella vicenda. Per loro le accuse sono di concorso in gestione non autorizzata di discarica e smaltimento illecito di rifiuti speciali su area sottoposta a vincolo paesaggistico – ambientale, danneggiamento degli argini del fiume, disastro doloso e deturpamento di bellezze naturali. Inoltre sono state eseguite perquisizioni domiciliari e dei rispettivi studi professionali dei progettisti e direttori dei lavori, nonché i locali dell’Ufficio Tecnico del Comune di Pianopoli.
Ma la deturpazione del fiume Gaccia non è stata solo questa. Infatti, il 17 giugno u.s., sempre i Carabinieri di Lamezia Terme hanno proceduto al sequestro di un terrapieno di circa 650 mq realizzato lungo gli argini del torrente per ampliare un piazzale di una ditta specializzata nel trattamento di rifiuti speciali ferrosi. Detti lavori di ampliamento, realizzati senza autorizzazione su suolo demaniale e sottoposto a vincolo, e sempre dalla medesima ditta di Pianopoli che aveva effettuato i lavori di consolidamento degli argini del fiume, hanno alterato, ristretto e deviato l’alveo del fiume. Gli effetti e le conseguenze devastanti di detti lavori, si sono manifestati nel mese di marzo u.s., quando, sempre a seguito delle abbondanti precipitazioni e dell’ingrossamento dei fiumi, la furia delle acque anziché sfogare naturalmente, si è scontrata con il terrapieno, provocando l’erosione e frane reiterate di una strada, lasciando isolati in più occasioni diversi abitanti del luogo, ed in un caso il crollo di parte di un’abitazione, durante la quale, fortunatamente nessuna persona rimaneva ferita. Nel corso dell’operazione di sequestro i militari hanno notificato due avvisi di garanzia al proprietario della ditta di smaltimento dei rifiuti e della ditta esecutrice dei lavori.
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