Sempre più critica la posizione dei gruppi di minoranza nei confronti dall’azione amministrativa portata avanti dal sindaco Pietro Fazio. Nel caso specifico il gruppo di minoranza in seno al consiglio comunale di Feroleto Antico “Lista civica per Feroleto – Serietà e Continuità”, attraverso le dichiarazioni del consigliere Giuseppe Rocchi (nella foto), esprime tutte le sue perplessità rispetto alla scelta della maggioranza di aderire (nell’ambito della progettazione PISL Calabria) al comitato promotore per l’attuazione del distretto rurale del Reventino.
«Sono veramente amareggiato – esordisce Rocchi - soprattutto se penso che pochi giorni fa la Regione Calabria ha riconosciuto il “Distretto Agroalimentare di Qualità del Lametino”. Dopo dieci anni di battaglie e d’impegno per promuovere ed essere parte attiva di questo distretto agroalimentare del lametino, oggi, grazie alle scelte irragionevoli operate dall’amministrazione comunale di maggioranza, non ne facciamo più parte» .
Infatti, secondo quanto previsto dalla legislazione vigente ogni comune, pena l’esclusione da tutte le aggregazioni partenariali proponenti, può aderire ad un solo PISL per tipologia.
«Mi preme ricordare – continua Rocchi – che già nel 2002 con la costituzione della società consortile “Lametia Sviluppo” si gettavano le basi di una “proficua” promozione dello sviluppo integrato del lametino e delle zone limitrofe, e vorrei rimarcare che la rappresentanza degli enti comunali all’interno di questo progetto era deputata al sindaco di Feroleto e al vicesindaco di Lamezia Terme. Ciò, per porre l’accento sul ruolo di primo piano ricoperto dal nostro comune nella definizione e realizzazione di questo distretto agroalimentare di qualità. Ancora adesso non riesco a comprendere le motivazioni di questa scelta quanto mai inopportuna. Mi domando – rileva Rocchi - che cosa centriamo noi con l’aria montana del Reventino, e soprattutto da chi o da che cosa siano motivate queste decisioni. Infatti, mi pare che sia inopinabile il fatto che storicamente, culturalmente, commercialmente e geograficamente il nostro comune sia parte integrante del cosiddetto “comprensorio lametino”, e altrettanto inopinabile il fatto che gran-parte se non tutta la nostra produzione agro-alimentare sia localizzata in quella porzione di territorio che si affaccia sulla piana lametina. Paradossalmente, anche se i processi di produzione e commercializzazione dei prodotti agroalimentari delle nostre aziende, sono fortemente ancorati alla realtà lametina, queste ultime non potranno trarre beneficio dagli incentivi che da oggi in avanti sarà in grado di garantire il ”Distretto agroalimentare di qualità del lametino”. Dispiace veramente, perché come puntualizzato inutilmente in consiglio comunale, anni di lavoro sono buttati al vento senza un’apparente logica amministrativa e soprattutto si sbatte la porta in faccia, almeno per il momento, ad una concreta possibilità di portare la realtà economica locale al centro della strategia di sviluppo territoriale».
Fonte: "Il Quotidiano della Calabria"