Duecento firme raccolte da alcuni volenterosi per rilevare l’insofferenza dei cittadini verso un provvedimento che crea enormi disagi. Duecento firme per esprimere tutto il loro disappunto nei confronti di un’ordinanza, emanata dall’Amministrazione Provinciale – Settore Viabilità, Servizio Concessioni Stradali – che prevede la chiusura al traffico della Strada Provinciale n. 85 “Feroleto-SS 18” in prossimità del ponte Badia, per un periodo di tempo di circa un anno, in altre parole dal 11/09/2007 fino al collaudo statico dei lavori.
Secondo quanto previsto dalla suddetta ordinanza, il traffico, durante tutta la durata dei lavori, e fino al collaudo statico, sarà deviato su delle strade alternative: fin qui niente di strano se non fosse per il fatto che i residenti delle frazioni a sud di Feroleto centro, così come chi abita in prossimità del tratto di strada interessato dai lavori, saranno costretti, per raggiungere Feroleto centro, a percorrere un maggior numero di chilometri, in media quasi 10 km in più. Notevoli sono quindi i disagi creati alla popolazione, soprattutto in considerazione del fatto che servizi quali scuole, uffici postali, municipio, farmacie e ambulatori medici, sono tutti situati in centro. Disagi, non solo, di natura logistica, ma anche, di natura economica. Infatti, facendo un po’ di calcoli ci si renderà conto che entro poco tempo questo stato delle cose, produrrà una crescita della spesa giornaliera ( aumento km da percorrere = aumento consumo carburante = aumento della spesa ), che inevitabilmente graverà sulle economie d’ogni singolo nucleo familiare. A pagare il prezzo più alto, però, saranno di sicuro i piccoli esercizi commerciali del centro, in quanto buona parte di chi risiede a sud di Feroleto troverà più comodo fare acquisti nei centri urbani vicini.
A differenza di quanto si può pensare questo è un problema che interessa tutta la comunità di Feroleto, e non solo di chi vive nelle vicinanze dell’area interessata dai lavori. L’economia su cui si basa la vita dei piccoli centri urbani, qual è Feroleto, è un’economia molto fragile, molto sensibile ai cambiamenti, che seppur lievi, possono avere su di lei degli effetti dannosi e soprattutto di lunga durata. I cittadini che hanno firmato la petizione erano, e lo sono ancora, consapevoli dell’opportunità di eseguire questi interventi d’ammodernamento del ponte “Badia, ma allo stesso modo sono convinti che ciò si possa fare senza dover necessariamente ricorrere alla chiusura del traffico in entrambi i sensi di marcia, ed in modo continuativo, per quasi un anno. Sono altresì convinti della possibilità di pianificare ed organizzare i lavori in modo da consentire il transito agli utenti della strada, secondo orari prestabiliti. Preso atto dell’impotenza delle istituzioni locali che – a detta d’esponenti dell’amministrazione comunale - nulla possono nei confronti di questo provvedimento, su iniziativa di alcuni volenterosi, raccolte le firme, si è deciso di presentare ricorso, presso il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, anche se più che di un ricorso possiamo parlare di un appello al buon senso.
C’è da dire, inoltre, che già in passato sono stati realizzati dei lavori che dovevano, nelle intenzioni, migliorare la viabilità e rendere più sicuro il tratto di strada interessato. I risultati però sono sotto gli occhi di tutti: al posto dei vecchi (e caratteristici) muri in pietra, sono state poste delle inferriate; la viabilità non è per niente migliorata, e, al contrario, è peggiorata la visibilità, che è divenuta la causa principale di sinistri sul ponte stesso. Questa del ponte è una questione annosa, che anima spesso le discussioni della piazza, e vede da un lato chi ritiene più che giusto ammodernare la struttura in modo da eliminare il restringimento della carreggiata, e consentire un più agevole doppio senso di marcia; e dall’altro chi è convinto che l’applicazione della corretta segnaletica stradale, e/o l’utilizzo di un semaforo, avrebbe sortito ugualmente degli effetti positivi sulla circolazione, con un notevole risparmio di risorse economiche.
Secondo quanto previsto dalla suddetta ordinanza, il traffico, durante tutta la durata dei lavori, e fino al collaudo statico, sarà deviato su delle strade alternative: fin qui niente di strano se non fosse per il fatto che i residenti delle frazioni a sud di Feroleto centro, così come chi abita in prossimità del tratto di strada interessato dai lavori, saranno costretti, per raggiungere Feroleto centro, a percorrere un maggior numero di chilometri, in media quasi 10 km in più. Notevoli sono quindi i disagi creati alla popolazione, soprattutto in considerazione del fatto che servizi quali scuole, uffici postali, municipio, farmacie e ambulatori medici, sono tutti situati in centro. Disagi, non solo, di natura logistica, ma anche, di natura economica. Infatti, facendo un po’ di calcoli ci si renderà conto che entro poco tempo questo stato delle cose, produrrà una crescita della spesa giornaliera ( aumento km da percorrere = aumento consumo carburante = aumento della spesa ), che inevitabilmente graverà sulle economie d’ogni singolo nucleo familiare. A pagare il prezzo più alto, però, saranno di sicuro i piccoli esercizi commerciali del centro, in quanto buona parte di chi risiede a sud di Feroleto troverà più comodo fare acquisti nei centri urbani vicini.
A differenza di quanto si può pensare questo è un problema che interessa tutta la comunità di Feroleto, e non solo di chi vive nelle vicinanze dell’area interessata dai lavori. L’economia su cui si basa la vita dei piccoli centri urbani, qual è Feroleto, è un’economia molto fragile, molto sensibile ai cambiamenti, che seppur lievi, possono avere su di lei degli effetti dannosi e soprattutto di lunga durata. I cittadini che hanno firmato la petizione erano, e lo sono ancora, consapevoli dell’opportunità di eseguire questi interventi d’ammodernamento del ponte “Badia, ma allo stesso modo sono convinti che ciò si possa fare senza dover necessariamente ricorrere alla chiusura del traffico in entrambi i sensi di marcia, ed in modo continuativo, per quasi un anno. Sono altresì convinti della possibilità di pianificare ed organizzare i lavori in modo da consentire il transito agli utenti della strada, secondo orari prestabiliti. Preso atto dell’impotenza delle istituzioni locali che – a detta d’esponenti dell’amministrazione comunale - nulla possono nei confronti di questo provvedimento, su iniziativa di alcuni volenterosi, raccolte le firme, si è deciso di presentare ricorso, presso il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, anche se più che di un ricorso possiamo parlare di un appello al buon senso.
C’è da dire, inoltre, che già in passato sono stati realizzati dei lavori che dovevano, nelle intenzioni, migliorare la viabilità e rendere più sicuro il tratto di strada interessato. I risultati però sono sotto gli occhi di tutti: al posto dei vecchi (e caratteristici) muri in pietra, sono state poste delle inferriate; la viabilità non è per niente migliorata, e, al contrario, è peggiorata la visibilità, che è divenuta la causa principale di sinistri sul ponte stesso. Questa del ponte è una questione annosa, che anima spesso le discussioni della piazza, e vede da un lato chi ritiene più che giusto ammodernare la struttura in modo da eliminare il restringimento della carreggiata, e consentire un più agevole doppio senso di marcia; e dall’altro chi è convinto che l’applicazione della corretta segnaletica stradale, e/o l’utilizzo di un semaforo, avrebbe sortito ugualmente degli effetti positivi sulla circolazione, con un notevole risparmio di risorse economiche.
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